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Cinquant’anni di Renault 16

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1965: Renault 16, la prima auto familiare da vivere

La storia delle auto familiari da vivere di Renault debutta
cinquant’anni fa in Francia durante il boom del dopoguerra. All’inizio
del 1965, il costruttore arriva al Salone di Ginevra presentando un
prodotto completamente nuovo ed innovativo: la Renault 16. Questa
berlina presenta un design inedito: due volumi con un portellone
posteriore per accedere al portabagagli.  Con la volontà di coniugare
praticità e una linea elegante a sei finestrini, la Renault 16 adatta
alle famiglie borghesi il principio cardine che ha determinato il
successo della cittadina Renault 4: essere un’auto da vivere.

La volontà di Renault di innovare

Il progetto è ambizioso, si tratta di succedere alla Frégate ma per
Pierre Dreyfus, PDG di Renault dal 1955 al 1975,  bisogna differenziarsi
dalla concorrenza:

« Dobbiamo noi stessi interpretarci diversamente. Un’auto non
deve più essere quattro sedili e un bagagliaio, essa deve essere
piuttosto un unico volume ».

Così, dagli schizzi di Gaston Juchet, nasce la Renault 16. Nonostante
un presunto anticonformismo, Pierre Dreyfus approva il design della
Renault 16 e assicura che sarà:

«l’auto delle famiglie attratte dalla modernità della società del consumismo ».

Un approccio incrociando gli universi

Mix di categorie tra berlina e veicolo commerciale, la Renault 16
presenta un uso versatile inedito all’epoca. Il bagagliaio propone
quattro configurazioni per la disposizione dei bagagli, per un volume di
carico che va da 346 dm3 a 1200 dm3, grazie al
sedile posteriore scorrevole, ribaltabile e amovibile. I sedili si
adattano a tutti gli usi: dall’installazione del seggiolino dei bambini,
fino alla posizione “cuccetta” al fine di avere due letti veri. Così la
Renault 16 è stata  concepita fin dall’inizio come un’auto da vivere,
differente dalla concorrenza.

Soluzioni tecniche all’avanguardia

La Renault 16 ha segnato il tempo per la sua modernità e
l’avanguardia delle sue caratteristiche tecniche. Il suo eccellente
comportamento su strada, ottenuto grazie al telaio a trazione anteriore,
una rarità sul segmento per l’epoca e l’installazione del motore in
posizione centrale anteriore. Quest’ultimo, così come il cambio, sono
stati fabbricati in alluminio pressofuso. Nel 1968, la versione TS
(Turismo Sportivo) propone numerosi equipaggiamenti innovativi di serie,
come il lunotto posteriore, i fari fendinebbia in iodio o i
tergicristalli a due velocità con quattro getti così come il retrovisore
interno regolabile giorno/notte. Nel 1969 sono proposte le luci di
retromarcia, così come gli alzacristalli elettrici anteriori, il tetto
apribile elettrico e i rivestimenti in pelle. Ricche e generose, le
dotazioni della Renault 16 erano valorizzanti. Un nuovo modo di vivere
l’auto stava entranto prepotentemente nella società del consumo di
massa.

Auto dell’anno 1966

Durante la presentazione al Salone di Ginevra nel 1965,  la Renault
16 sorprende per il suo stile eccentrico e convince rapidamente il
pubblico rispondendo semplicemente alle aspettative del momento in tema
di automobili. Questa sfida industriale è accolta dal premio dell’Auto
dell’Anno 1966, posizionandosi davanti alla Rolls-Royce Silver Shadow:
un bel risultato!

L’ultima versione: la Renault 16 TX

Dal 1973 fino a fine produzione nel 1980, la Renault 16 monta un motore 1647 cm3
da 93 cv con finizioni TX e un cambio a 5 marce, capace di una velocità
massima sul circuito di 175 km/h. La Renault 16 TX proponeva di serie
la chiusura centralizzata e le cinture di sicurezza avvolgibili, due
equipaggiamenti innovativi per l’epoca che influenzavano positivamente
la qualità di vita dei proprietari della Renault 16.

Nel corso della sua carriera, la Renault 16 è stata
prodotta in 1.851.502 esemplari principalmente nello stabilimento di
Sandouville, appositamente costruito per la sua produzione, in
Normandia.

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